Responsabilità penale e civile del committente sulla sicurezza
Ponendo attenzione alle trasformazioni storiche della normativa possiamo affermare che l'evoluzione della sicurezza nei luoghi di lavoro è strettamente proporzionale alle condizioni di vita di un determinato territorio e ne rappresenta un valore fondamentale e prettamente sociale.
Gran parte della responsabilità e dell'attenzione in merito alla sicurezza sul lavoro ricade sul “committente”, definito come la persona che affida una commissione, la quale può essere di merci o di prestazione di lavoro. E' in sostanza colui che dà il via al processo produttivo e di conseguenza definisce bisogni e offerte di mercato. In materia di salute e sicurezza sul lavoro, il committente è il soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali frazionamenti della sua realizzazione (art. 89 D.Lgs n. 81/2008).
Il committente privato è quindi il principale soggetto che ha il compito di garantire la regolarità e la corretta gestione della sicurezza, in quanto le sue scelte influiscono sulla qualità del lavoro finito e sulla corretta applicazione delle normative vigenti. Spesso il committente privato ignora gli obblighi e gli adempimenti normativi a proprio carico, insorgendo, in caso di inosservanza, a pesanti sanzioni sia amministrative che penali. Se il committente non verifica l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa a cui viene affidato il lavoro, rischia l’arresto da due a quattro mesi e/o un’ammenda da 1.000 a 4.800 euro. Ecco la lista di documenti che consigliamo di richiedere all’impresa affidataria:
- Iscrizione alla camera di commercio, industria ed artigianato con oggetto sociale inerente e conforme al tipo di lavoro che deve effettuare presso tua abitazione o altro tuo sito abitativo o produttivo
- Documento di valutazione dei rischi: D.V.R.
- Documento unico di regolarità contributiva: D.U.R.C.
- Dichiarazione di non essere oggetto di provvedimenti di sospensione o interdittivi
- Specifica documentazione attestante la conformità di macchine, attrezzature e opere provvisionali
Una spesa che tiene conto delle regole, implementa un percorso di trasparenza e legalità, regolamentato e legittimato dal nostro ordinamento giuridico e dove vige il rispetto per la vita umana e quindi per il lavoratore, producendo cosi ambienti più sicuri e salubri. L'investimento che segue la via più breve, finalizzata al massimo risparmio economico che spesso sfocia nell’abusivismo, divenendo complice di quell’illegalità che spesso alimenta il malaffare nel nostro territorio, è definita direzione illegale dell'investimento.
Nonostante abbiamo compreso l'importanza della dignità umana e dei diritti dei lavoratori, manca ancora la reale presa di coscienza di ognuno di noi per cui, la strada più breve, non è sempre quella più corretta e legale. Immaginando, per ipotesi, un territorio dove tutti i committenti, danno una direzione legale alle loro spese, vedremmo scomparire molti problemi comuni a tutti: non più operai in nero, non più abusivi che vendono prodotti agroalimentari incuranti del rispetto delle regole igieniche più elementari, meno incidenti nei posti di lavoro e quindi meno morti bianche.
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