SRLS - Società a responsabilità limitata semplificata (anche unipersonale): vantaggi e svantaggi
La crisi economica porta oggi molti aspiranti imprenditori a considerare la possibilità di avviare la propria attività non sotto la forma della ditta individuale ma piuttosto sotto forma di società a responsabilità limitata, e soprattutto ricorrendo alla nuova SRL SEMPLIFICATA, introdotta nel 2012.
Questo tipo di società differisce dalla srl ordinaria soltanto per il fatto che non è prevista la sottoscrizione di un capitale minimo di 10.000 €, ma è sufficiente la sottoscrizione di capitale anche per una cifra minima di 1 €. Inoltre anche la srls può essere unipersonale, cioè essere una società a socio unico, non essendo quindi necessario di cercare altri soci.
L’intenzione dichiarata dell’introduzione di questa società è stata di stimolare l’apertura di nuove attività coniugando lo svolgimento dell’attività da parte dell’imprenditore individuale-socio unico con il beneficio della responsabilità limitata, tipico di tutte le srl, che consente di rispondere dei debiti contratti per lo svolgimento dell’attività soltanto col patrimonio sociale (tecnicamente si dice che la srl ha “personalità giuridica” e quindi “autonomia patrimoniale perfetta”).
Vantaggi
Il vantaggio rispetto alla ditta individuale è quindi evidente, in quanto l’ordinario imprenditore individuale sostiene il rischio della propria attività economica e risponde di fronte ai creditori aziendali anche con i propri beni personali, quindi conti correnti personali, immobili di proprietà, ecc. Inoltre la legge prevede che non vi siano spese per la costituzione della srls, ma solo per la registrazione dell’atto costitutivo presso la Camera di Commercio, l’apertura della partita Iva e le altre comunicazioni agli enti pubblici competenti.
Svantaggi
Innanzitutto va detto che la srls, pur con le sue peculiarità, è pur sempre una società di capitali e come tale ha dei costi gestionali molto più elevati rispetto alla ditta individuale. Dovrà comunque sottostare agli obblighi di vidimazione dei libri sociali, di redazione del bilancio d’esercizio e di tenuta della contabilità ordinaria, che è il regime naturale per le società di capitali, con incremento quindi dei costi da sostenere per il commercialista.
Le società di capitali sono soggette all’IRES, imposta proporzionale sul reddito con aliquota del 27,5%, oltre all’IRAP che grava sul valore della produzione. Non possono quindi accedere a quei regimi fiscali agevolati di cui abbiamo parlato per le ditte individuali di nuova costituzione.
Va inoltre valutato nella scelta un secondo importante aspetto, oltre quello contabile e fiscale: la srls con capitale ridotto appare evidentemente poco affidabile sul mercato nei confronti di creditori e banche, se solo si considera che i creditori e le banche non possono dare fiducia e concedere credito ad un soggetto economico che può rispondere dei suoi debiti solo con un euro. Per qualunque tipo di operazione creditizia è quindi evidente che il soggetto che entra in rapporto con la srls chiederà la prestazione in aggiunta di altre garanzie personali, annullando di fatto il vantaggio della responsabilità limitata o obbligando la società a stipulare una fideiussione bancaria o assicurativa con i relativi costi.
Per concludere, il consiglio è che la ditta individuale rimane la forma da preferire per le nuove attività di piccole dimensioni in cui non è prevista una grossa assunzione di debiti, mentre la srl nelle sue varie forme va scelta nel momento in cui vale la pena sostenere i gli elevati costi gestionali e gli altri aspetti problematici pur di non mettere a rischio il proprio patrimonio personale, e quindi quando l’attività presenta un fatturato di rilevante importo.
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